STEFANO FASSINA e VIRGINIA RAGGI INCONTRANO IL COORDINAMENTO ROMA CICLABILE pubblicato il 09/04/2016
STEFANO FASSINA e VIRGINIA RAGGI INCONTRANO IL COORDINAMENTO ROMA CICLABILE

 

Ai Candidati Sindaco del Comune di ROMA

Piste Ciclabili Funzionali e Sicure a  Roma…. ed altro

a cura di Gianfranco  Di Pretoro “FCI  Lazio”

                                          “Documento   Aperto” 

Premessa :

-Nella Terra si sta’ sempre più prendendo coscienza di muoversi in modo sostenibile,puntando al mezzo pubblico nelle aree urbane insieme ai mezzi elettrici ed alla  bicicletta.Roma,entro il GRA, nei prossimi anni,prevede una mobilita’ ciclistica intorno al 5%.La Capitale ,prima in Europa per numero di auto ogni 100 abitanti(Roma 71,Milano 57,Napoli 56,Parigi 45,Barcellona 41,Londra 36,Berlino 35,Madrid 32…..per non parlare dei motorini)non lascia sperare ad una percentuale più alta.Qui le strade sono veramente dei motorizzati!Esempio via degli Adimari,parcheggio auto  in entrambi i lati ed i pedoni/ciclisti tutti al centro, pronti ad essere investiti.               

-Tanti amici hanno il terrore di andare in bicicletta a Roma.Personalmente non posso che condividere la loro paura.Le motivazione sono tante e variano di strada in strada,di orario in orario,ma sempre con un denominatore comune:lo scarso rispetto dei motorizzati verso chi pedala.Non ci  vedono proprio! L’unica soluzione concreta è quella di separare le piste ciclabili dalla viabilita’ ordinaria.Di seguito alcune azioni che l’Amministrazione cittadina dovrebbe effettuare con urgenza:

A) Ridurre la velocita’ degli automezzi con autovelox ,tudor,dossi,ed altri controlli.

B) Perseguire chi usa in modo improprio il cellulare mentre guida, inasprendo le multe e verificando i tracciati telefonici in caso di gravi incidenti.Questi automobilisti guidono accecati per tanti metri.

C) Intensificare  le multe alla sosta selvaggia,quella in doppia fila, che obbliga il ciclista a manovre repentine e pericolose.Che fine hanno fatto quelle telecamere sulle auto dei vigili?

 

D) Costruire sempre piu’ piste ciclabili separate dalla viabilita’ ordinaria (Foto 1),unico antitodo contro l’imprevedibilita’ della guida alterata dell’automobilista.Le corsie ciclabili”leggere”,le bike lanes disegnate sulla carreggiata, hanno il merito di riconoscere al ciclista il suo spazio,di costare poco e di realizzare velocemente una fitta rete ma vanno bene per la cultura  nordica ,non certo a Roma ,dove il ciclista non è considerato un’utente della strada.Qui bisogna almeno evidenziare esternamente tale corsia con la banda rumorosa(Foto 2).L’ideale,torno a ripeterlo sono quella separate dalla viabilita’ ordinaria.

E)Collocare nelle strade  più frequentate dai ciclisti fuori del GRA la segnaletica  verticale “Pericolo ciclisti” o meglio ancora quella di “non sfiorarli”    

F)Realizzare alcune campagne pubblicitarie per destare l’attenzione dell’automobilista verso alcuni atti che mettono in pericolo il ciclista.Uno su tutti: l’apertura improvvisa dello sportello.(Foto 3)  

-A Roma ci vogliono buone idee e costanza per diffondere la cultura ciclistica.Questa si sviluppa attraverso l’esempio dei cittadini piu’ coraggiosi  e nella politica fatta di incentivi e disincentivi sulla strada.Chi si muove in bicicletta vuol bene alla citta’ concretamente:non inquina l’aria come le auto diesel(sono il 40% ),non emette rumori molesti come certe moto con la marmitta alterata grazie alla non curanza dei vigilanti che invece dovrebbero sequestrare i mezzi,non occupa lo spazio dei SUV,ecc.Ecco perche’ il ciclista merita la massima attenzione quando si parla della qualita’ della vita in un certo territorio.Naturalmente,ogni mutamento culturale deve partire dai giovani,non quelli delle microcar(torneranno alla bici a 40 anni,quando si vedranno obesi)ma quelli delle elementari.Bisogna metterli in bici precocemente per l’educazione stradale (Foto 4),condurli a scuola in bici(Bike to school- Foto) e farli divertire liberamente(con il casco protettivo) nelle aree chiuse al traffico motorizzato.Il ciclismo ha tutte le caratteristiche per interessare i giovani di ogni eta’.C’è l’azione rivoluzionaria contro la schiavitu’ del motore,la forza di raggiungere le alte vette,il coraggio delle discese,l’avventura dei lunghi raid,il virtuosismo acrobatico della pista.Presentiamo il ciclismo ai ragazzi nel giusto modo,al limite condotti da uno sponsor in sintonia con loro e Roma diverra’ ciclabile nonostante la scarsezza delle infrastrutture. 

-Senza la costante Manutenzione(Foto 5) dell’esistente,la ciclabilita’ ha vita breve.Personalmente,quando la pista ciclabile è trascurata,preferisco zig zagare fra le auto che percorrerla.Un solo periodo ha funzionato bene,quando il lavoro era stato assegnato alla Multiservizi.Comunque,le piste ciclabili entro il GRA sono strade “municipali” e la pulizia, dovrebbe riguardare quest’ultimi,non c’è bisogno di alcuna cooperativa. 

 

 

-Purtroppo,niente di quanto proposto,andra’ avanti  se non si ha la fortuna di incontrare il Sindaco e l’Assessore sensibili alla ciclabilita’.Sara’ il delegato alla ciclabilita’ a formare l’UFFICIO  BICI,centro di coordinamento con gli altri assessorati e dipartimenti,nostro decisivo punto di riferimento in tema di manutenzione,di azioni per la sicurezza di chi pedala,di educazione stradale,di ciclodromi,di intermodalita’,delle ciclostrade,del bike sharing e quindi non solo dei progetti riguardanti la rete ciclabile cittadina. 

-Le Associazioni hanno il compito di trasmettere all’Ufficio Bici le problematiche  dei ciclisti romani e di proporre all’Amministrazione varie idee per sviluppare in sicurezza la mobilita’ in bici.Un’Associazione che si rispetti,per la sua alta competenza in materia,dovrebbe controllare l’Amministrazione romana e Regionale quando si parla di ciclismo.Per agire non basta la conoscenza dei problemi,un’ufficio stampa ma ci vuole un buon avvocato per costituirsi parte civile quando necessita(vedi la mancata realizzazione della pista ciclabile  Roma-Fiumicino i cui fondi messi a disposizione dalla Regione Lazio si sono volatizzati per ben due volte). 

-I ciclisti non sono anarchici della strada!Anche loro devono rispettare le leggi e fare attenzione visto che sono i più deboli nell’eventuale impatto.(Allegato “Norme comportamentali”.               

 

Piste ciclabili in citta’

- Zone a traffico limitato “ZTL”

Non è necessaria alcuna pista ciclabile.Per i centri storici si consigliano le strade tematiche turistiche da percorrere in bicicletta seguendo un’adeguata segnaletica verticale.

Nell’attraversamento delle aree pedonali si consigliano le linee di continuita’ riservate ai ciclisti. 

PS:per incentivare nella ZTL l’uso di mezzi ecosostenibili, mi sembra giusto che i motorini e motocicli paghino almeno una tassa annua per l’ingresso in questa zona.Le microcar,infine,devono essere considerate come le auto.E’ lo spazio occupato,l’inquinamento dell’aria ed acustico che fanno la differenza. 

-Piste ciclabili entro il Grande Raccordo Anulare( ed Ostia Lido)  

1  Pista ciclabile(un solo senso di marcia) sui marciapiedi larghi almeno 3 metri con la corsia separata da quella dei pedoni .

2  Pista ciclabile realizzata all’interno delle auto in sosta come Via Portuense.

 

 

3  Pista  ciclabile in asfalto nell’interno delle aree  verdi  o parchi (Foto 6) 

4  Pista ciclabile sulla strada trafficata senza auto in sosta.La corsia dev’essere ben identificata e delimitata esternamente almeno con la banda rumorosa e catarinfrangente .Poi ci sono i tombini e le radici………ma questo è un problema risolvibile. 

5 Pista ciclabile esposta alla viabilita’ ordinaria con le auto in sosta.La piu’ pericolosa!La corsia ciclabile dev’essere collocata a terra almeno 75 cm. dalle auto(Foto 7) ed evidenziata nella parte esposta alla viabilita’ ordinaria con la Banda Rumorosa.Per ospitare questa corsia,pero’, è indispensabile un largo vialone!Questo tipo di bike Lanes,esporrebbe,inoltre,i ciclisti, all’apertura improvvisa dello sportello auto .  

6 I Corridoi di uscita dalla citta’ o nelle strade di scorrimento ,dove in entrambi  la velocita’ degli automezzi aumenta notevolmente,devono attrezzarsi con cordoli piu’ o meno consistenti (Foto 8)  

7 Nell’interno di tanti quartieri ai margini della citta’ si dovrebbe limitare la velocita’ degli automezzi  a 30 km/h.Sono le classiche zone 30(Z30).In questo caso, il ciclista circolera’ in sicurezza liberamente senza alcuna infrastruttura. 

PS:si parla spesso di intermodalita’,di usare il mezzo pubblico(treno in particolare) e la bicicletta.Ottimo sistema per lasciare l’auto a casa percorrendo una pista ciclabile fino alla fermata Metrebus purche’ ,questa,sia non più lontana di 5 km e senza salite.Il problema esiste quando si vuole trasportare sul mezzo pubblico la bicicletta.In vettura si hanno limiti di orario e di spazio anche quando si usa la pieghevole.E necessario che gli Enti gestori del servizio dedichino in vettura lo spazio riservato alle bici( e disabili) al limite con sedili e ganci a scomparsa.   

-Piste ciclabili fuori della citta’:le ciclostrade turistiche   

Solitamente trattasi di piste ciclabili tematiche in asfalto.Il loro scopo è di far conoscere un territorio unendo le cittadine che ne fanno parte.Vanno assolutamente separate dalla viabilita’ ordinaria con strutture artificiali  o meglio,lontana da questa(Foto 9).La tendenza futura è di attrezzare questi percorsi con officine,ristoranti  ed hotel per ciclisti.Pedalare su queste strade è una meraviglia!In attesa di queste ciclostrade,bisogna consentire ai ciclisti di pedalare il piu’ possibile rendendo i margini usufruibili e l’eventuale corsia(Foto 10) visibile ,anche se di 1 mt.,affiancandoci la banda rumorosa(Foto 11) e di tanto in tanto la segnaletica “pericolo-presenza di ciclisti”(Foto 12).In considerazione della frequente distrazione dei motorizzati(causa l’uso improprio dell’I Phone),queste infrastrutture lungo le strade provinciali intorno alla Capitale,sono un vero SALVAVITA per i cicloturisti.I romani aspettano da decenni la ciclostrada del mare,la Roma-Fiumicino(Foto 13).La Regione Lazio ha stanziato per ben due volte 1.700.000 Euro per cominciare i lavori ma si sono in parte(solo il Comune di Fiumicino ne sta’ usando circa 650.000)persi nei meandri della politica e noi ciclisti, continuiamo a morire sulla Colombo,l’Aurelia ecc. per vedere il mare di Roma. 

 

Quattro  Ciclodromi a Roma (Foto 14 )

I ciclosportivi,i cicloturisti(non amo dividere le categorie ciclistiche perche’ la stessa persona come il sottoscritto, va’ a fare la spesa in bici ogni giorno e la domenica partecipa alle Gran Fondo, ma lo faccio per chiarezza) sono i più penalizzati nella civilta’ del motore.Le piste ciclabili non sono idonee e ce ne sono pochissime fuori della citta’.Il Velodromo Olimpico (non possiamo attendere il 2024 per averne uno nuovo e coperto) ci è stato “estirpato”con manovre palazzinare.Questi  ciclisti sono tanti,i più numerosi.Perche’ devono rischiare la vita sulle strade intorno alla Capitale in nome di una passione sconfinata?E’ un torto?Gli amministratori non costruiscono che campi di calcetto,basket,tennis,aree attrezzate per cani,una parete artificiale per l’alpinismo,mentre per i ciclosportivi assolutamente niente.Anche in questo caso urlo un bel VERGOGNA!Ho piu’ volte sollecitato gli assessori di pertinenza.Tutto tace, nemmeno per parlarne.Niente progetti che possano interessare le aziende private o concorrere ad acquisire i fondi europei.HO SEMPRE CHIESTO  4 CICLODROMI (nei punti cardinali di Roma per facilitare l’uso degli impianti a tutti i cittadini).Piccoli comuni come Costamasnaga,Dro’, Rodengo Saiano ecc. lo hanno realizzato.La Capitale è riuscita a farci togliere l’unico punto di aggregazione ciclistica,il Velodromo dell’Eur.Ai margini del GRA c’è tanto terreno del Comune di Roma da accogliere gli sportivi e le loro famiglie con gli impianti polivalenti adatti al ciclismo ed alle altre specialita’  ricreative.   

 

Gianfranco  Di Pretoro

Federazione Ciclistica Italiana Lazio

Responsabile piste ciclabili e viabilita’

 

  

  




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