NON CRITICHIAMO I MONDIALI MA CHI LI HA ORGANIZZATI pubblicato il 13/10/2016

Cari lettori di BIKENEWS.IT
 
Sono un giornalista appassionato di ciclismo da sempre che ha operato come resposabile per le piste ciclcabili della Regione Lazio FCI.
Mi piace pensare al ciclismo come ad una sorgente antica che pian piano si fa’ apprezzare dalla massa di oggi rinnovandosi continuamente.
Insisto ogni anno a produrre lavori senza ricevere nemmeno un “ ricevuto” da chi dirige questo meraviglioso sport.
Vi allego l’ultimo lavoro del 5 1 2016.
Permettetemi, pero’, di fare due sottolineature:

 
 
NON CRITICHIAMO I MONDIALI MA CHI LI HA ORGANIZZATI 
 
GLI ATTUALI  MONDIALI DI CICLISMO
 
Il grande ciclismo,se vuole rimanere un super sport come lo è,deve obbligatoriamente varcare i limiti originari europei  trovando soldi freschi.Non basta piu’ il numero di edizioni di un’evento per continuare a farlo vivere.Prendiamo questa edizione dei mondiali come una nuova promozione del Grande Ciclismo in territori inesplorati.Non ci daranno altri  corridori ma i soldi agli organizzatori ed agli atleti di professione questo gia’ li stanno dando.
Semmai si poteva coinvolgere di piu’ all’Evento la gente del posto con un progetto piu’ accattivante e comprensibile da persone totalmente a digiuno di ciclismo.Si doveva pensare ad un circuito in mezzo ai palazzi per la partenza e l’arrivo,inserire il gioco scommessa,un grande concerto moderno con cantanti famosi  prima e dopo la gara  oltre che al testimonial Merckx(pressoche’ sconosciuto dagli arabi) ecc.
 

CICLISMO NOIOSO  E SCONTATO
 
Ora basta vedere gente che dorme durante certe tappe dei”giri” o sui prati al mondiale!Il ciclismo deve piacere anche senza le salite.
Cosa propongo oltre alla concreta riforma che Vi allego ?
 

A
DIMINUIRE  DRASTICAMENTE LA LUNGHEZZA DELLE GARE (tappe o corse in linea) A  140-160 km.A noi appassionati non ci interessa piu’ il campione oltre i 200 km dopo una gara controllata e monotona,preferiamo il campione sotto i 150 km dopo una gara spumeggiante.
Le gare monumento che non  possono diminuire il chilometraggio sono veramente poche:Milano-Sanremo,Parigi-Roubaix,Liegi Bastogne Liegi e Parigi Tour.Tutte le altre si possono limitare a 160 km senza complessi.Oggi,la televisione ed internet comandano i giochi.Il ciclismo ha un ritmo che non è quello televisivo.Rendiamolo un tantino piu’ accattivante al grande pubblico.
Non parliamo poi dei circuiti mondiali cosi’ ampi(12-15 km).Lo spettatore vede il passaggio dei partecipanti ogni 20 -30 minuti e spesso  sempre uguale!Una noia terrificante.In formula 1(qui la noia è dovuta ad altri motivi) i circuiti difficilmente superano i 5 km ,quelli per i ciclisti che vanno notevolmente piu’ piano,sono oltre i 10.Doppiaggi?I chip ,allora,a che servono?Nelle gare su strada,spesso viene fermato dagli organizzatori per motivi di viabilita’ ,il corridore distanziato di tre minuti.Nel circuito di 5 km ,il ciclista,per essere doppiato dovrebbe avere un distacco almeno di 6 minuti.Al mondiale,si ritirano appena distanziati altro che tali minuti.Coraggio,facciamo alla svelta qualche passo in avanti come con tali argomenti. 
 

B
I traguardi  volanti  sono l’arma vincente nelle tappe piatte durante le corse a tappe.Gli organizzatori devono aumentarli di numero(almeno 5),con punteggio ed abbuoni validi per la doppia classifica,quella a punti e quella generale.I traguardi volanti,al termine della tappa,daranno luogo ad un premio di tali traguardi.Poi c’è la vittoria di tappa con la conclusione in un circuito vivibile(massimo 4 km)da ripetere almeno 4-5 volte.Tempo neutralizzato al primo passaggio!
 
Mi auguro che Mauro Vegni mi ascolti!
 
Saluti  Gianfranco  Di Pretoro       

 
Vi allego l’ultimo lavoro del 5 1 2016.

    CICLISMO  AGONISTICO SU STRADA

    LA   RIFORMA COMPLETA

A cura di Gianfranco  Di Pretoro 


 



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