La prima assemblea generale online dell’associazione mondiale dei corridori è stata caratterizzata da tante “prime volte”. Il 29 giugno scorso i corridori professionisti si sono riuniti virtualmente e, non era mai successo prima, hanno potuto confrontarsi direttamente con il presidente dell’UCI David Lappartient.
«Sono davvero felice della vostra sentita partecipazione. La trasparenza è alla base del lavoro che muove me e tutti i consiglieri dell’associazione mondiale dei corridori, quest’ultimo meeting ne è una prova lampante» ha scritto in una lettera aperta agli atleti il presidente del CPA Gianni Bugno dopo l’incontro. «È stata un’assemblea speciale, che ci ha permesso di fare il punto della situazione in un periodo davvero difficile a livello globale e di chiarire alcuni vostri dubbi emersi dalla diffusione di false notizie riguardo al nostro operato. Il numero 1 dell’Unione Ciclistica Internazionale ha smentito le menzogne apparse sui media negli ultimi tempi, comprese quelle riguardanti l’utilizzo del fondo World Tour, e ha risposto apertamente alle vostre domande. Sono molto dispiaciuto per gli attacchi sferrati alla nostra associazione, quanto orgoglioso di quanto stanno facendo le donne e gli uomini che vi rappresentano nelle riunioni con gli altri stakeholder. Desidero che voi atleti vediate direttamente cosa facciamo, per questo approfitteremo di questo periodo senza gare per continuare a discutere punto su punto i temi che stiamo affrontando. Lunedì prossimo 6 luglio ci ritroveremo su Zoom per parlare del fondo di fine carriera, a seguire tratteremo altri argomenti che vi stanno a cuore».
Gli incontri online proseguono così come la comunicazione tra UCI e CPA, promotore di una diretta e proficua collaborazione tra le parti coinvolte nel movimento. Bugno ha chiesto ai corridori di impegnarsi per il proprio sindacato: «Per evitare fraintendimenti vi chiedo di tenervi informati, di non credere alle falsità messe in giro da chi non conosce la realtà dei fatti e sta cercando di screditare il nostro lavoro per i corridori, anteponendo i propri interessi ai vostri. Se qualcosa non vi è chiaro o avete perplessità sulle nostre azioni, non servono petizioni, basta che mi chiamate o contattate direttamente la segreteria del CPA, che opera unicamente per il vostro bene. Si può sempre migliorare, quindi vi chiedo di impegnarvi in prima persona. So che durante una stagione normale non avete tanto tempo da dedicare alle questioni sindacali, ma quest’emergenza ci ha insegnato che possiamo riunirci anche in modo virtuale, superando le distanze geografiche, quindi continueremo a farlo in modo da essere in costante contatto».
«Come sapete, ci stiamo impegnando per favorire la nascita di nuove associazioni nazionali nel mondo. Non è un’operazione semplice ma riteniamo sia la soluzione migliore perché siate rappresentati al meglio dai nostri delegati che conoscono la vostra lingua, la legislazione del vostro paese, hanno rapporti stretti con le autorità sportive e nazionali del vostro territorio. Il ciclismo sta continuando ad ampliarsi e così il CPA, che crede fermamente nel modello associativo con il quale è stato fondato. Anche per questa complessa operazione vi chiedo una mano: aiutateci a identificare le persone giuste a cui possiamo affidarci perché siate sempre più tutelati, anche a livello locale» si legge ancora nella lettera mandata da Bugno a tutti i professionisti.
Questa la chiusura: «Quando correvo io il CPA non esisteva. I campioni più famosi dovevano esporsi per far valere la voce dei corridori, non avevamo alcuna tutela, nessuno che ci potesse difendere. Quando dico che avere un sindacato e difenderlo è essenziale, lo faccio perché so quanto è prezioso. Io e tanti altri che vi hanno preceduto abbiamo lavorato sodo per arrivare fino a qui. I risultati che abbiamo ottenuto negli anni sono alla luce del sole. Aiutateci a fare sempre meglio per ogni singolo corridore e l’intero mondo del ciclismo».
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