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Per Tadej Pogačar, l’esordio al Giro delle Fiandre è stato quasi perfetto: tanta classe mostrata sui muri, un duello di talento con Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix) e una volata che non ha purtroppo sorriso allo sloveno dell’UAE Team Emirates.
Il capitano della formazione emiratina ha chiuso la classica belga al 4° posto, preceduto dal vincitore Van der Poel, da Dylan Van Baarle (2°, Ineos-Grenadiers) e da Valentin Madouas (Groupama-FDJ).
Pogačar aveva affrontato con il consueto spirito battagliero tutti i punti chiave del percorso, selezionando il gruppo dei migliori con meravigliosi allunghi in occasione degli ultimi due passaggi sull’Oude Kwaremont (-56 km e -17 km) e sui due assalti al Paterberg (-51 km e -14 km) , rimanendo nel finale in testa alla corsa assieme a Van der Poel con 30” di vantaggio sul duo inseguitore formato da Van Baarle e Madouas.
A Oudenaarde, sul lungo rettilineo d’arrivo, Pogačar e Van der Poel hanno indugiato a lungo prima di lanciare lo sprint finale: Van der Poel ha accelerato proprio quando, ai 250 metri, i due inseguitori erano sopraggiunti di slancio e, a quel punto, Pogačar non ha più trovato spazio per la propria volata, trovandosi chiuso tra Van Baarle e Madouas.
Pogačar: “E’ stata una bellissima esperienza, una corsa stupenda. La squadra è stata perfetta nel supportarmi e tutto questo ha contribuito a far sì che sia riuscito a rimanere da solo con Van der Poel in testa alla gara, in un’atmosfera incredibile. Specialmente sull’Oude Kwaremont, una salita che mi piace tantissimo, ho avuto la pelle d’oca.
Nei momenti immediatamente successivi alla corsa, non ero contento, perché non ero riuscito a fare la volata dato che ero rimasto chiuso, ma so bene che nel ciclismo questo può capitare: talvolta hai la strada bella libera, altre volte non trovi lo spazio necessario. Non ero arrabbiato con nessuno, ero solo frustrato con me stesso.
L’idea di attaccare sul Kwaremont è nata dalla ricognizione di ieri, quando abbiamo notato che c’era vento a favore: è uno dei muri più duri e lunghi e quindi era un buon punto per me per dare il massimo. Ho provato poi ad allungare anche sull’ultimo passaggio sul Paterberg ma, pur dando il massimo, non sono riuscito a staccare Mathieu: oggi era davvero forte.
La giornata era iniziata per me con una caduta dopo 20 km di gara; per fortuna non mi sono fatto male, ho perso il computerino e quindi non ho più avuto i dati relativi alla potenza; ho fatto così affidamento sulle informazioni e sui suggerimenti che mi arrivavano dall’ammiraglia. Questo non mi ha innervosito, non mi ha creato alcun problema.
Tornerò a correre il Giro delle Fiandre? Risposta semplice, sì”.
Ordine d’arrivo
1. Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix) 6h18’30”
2. Dylan Van Baarle (Ineo-Grenadiers) s.t.
3. Valentin Madouas (Groupama-FDJ) s.t.
4. Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) s.t.
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