Prima vittoria fra gli Elite di Filippo Colombo: il giovane ticinese batte Nino Schurter sullo short track della Lugano Bike Emotions
pubblicato il 23/09/2019
Prima vittoria fra gli Elite di Filippo Colombo:
il giovane ticinese batte Nino Schurter sullo short track della Lugano Bike Emotions
Lugano, 22 settembre 2019
Filippo Colombo propheta in patria: è vincitore assoluto nella categoria Elite della terza edizione della Lugano Bike Emotions, dopo una stagione di grandi soddisfazioni con tre vittorie in Coppa del Mondo da U23 e il Campionato Svizzero. Lascia alla spalle di pochi centimetri, dopo un'indimenticabile volata, il campione del mondo in carico e vincitore della World Cup 2019, il grandissimo Nino Schurter.
Week-end a dir poco superlativo per la terza edizione della Lugano Bike Emotions, la giovane kermesse del Canton Ticino che chiude il calendario della Proffix Swiss Bike Cup con la vittoria più desiderata da tutti i ticinesi.
Il beniamino di casa, infatti, Filippo Colombo, atleta in forza al BMC Racing Team, ha vinto al fotofinish la gara Elite del primo Urban Short Race Track nella storia del cross country svizzero, battendo Nino Schurter in volata dopo una gara ricca di colpi di scena.
Al primo giro, nella temuta unica discesa caratterizzata da una lunga serie di scalini, il leader provvisorio, Arnaud Hertling, cadeva spettacolarmente ma senza conseguenze, tanto da arrivare in fondo alla gara, seppur in coda al gruppo e con un ampio distacco. Poco più tardi, sempre nella stessa discesa, a Nino Schurter cade la catena e deve fermarsi a rimetterla a posto. Uno stop che gli costerà diversi posizioni e lo costringerà a una gara in rimonta, dove però sarà capace di riportarsi in testa e dare del filo da torcere a tutti. Tanto che a sole due curve dall’arrivo dell’ultimo giro era ancora al terzo posto ma si è giocato la vittoria agli ultimi metri con Filippo Colombo, inscenando una volata di grande forza e ansia, terminata a favore del quasi ventiduenne luganese grazie a un colpo di reni più brillante. Una vittoria sudatissima ed eccitante, valida fra gli Elite e gli U23, misurabile in un distacco di soli pochi centimetri che, per i cronometristi, è stato archiviato come inferiore al decimo di secondo. Dietro di loro, a soli 5 decimi, Lars Forster, compagno di squadra di Schurter nel team Scott-Sram.
I commenti del vincitore della categoria Elite, Filippo Colombo: «Non sono partito troppo bene, intorno alla settima posizione al primo giro, ma poi ho recuperato in seguito. Vedevo che Lars e Nino si mettevano in due davanti, facevano tattica. A Nino è caduta la catena ed è rimasto accodato, da lì quindi gli atleti Scott non tenevano un gran ritmo quindi è riuscito a rientrare. Tutto si è deciso alla fine. All’ultimo giro ero sulla scalinata davanti a tutti: sapevo che se “scollinavi” davanti potevi arrivare almeno all’ultima curva in testa. Poi ho commesso un errore di valutazione. Non ero sicuro al 100% sicuro se fosse l’ultimo giro. Ho visto poi partire Nino e l’ho battuto davvero di molto poco. Da luganese, devo dire che mi è piaciuto moltissimo correre qua. Fortunatamente il pubblico era dalla mia parte. Per fortuna il tempo ha tenuto ed è stato davvero divertente».
Il secondo classificato, Nino Schurter, reduce da un’altra stagione perfetta, con la vittoria della World Cup e dei recenti campionati del mondo in Canada: «Sono davvero contento di aver corso nella bellissima Lugano. È stata una gara innovativa, con un bel format che valorizza una città davvero bella. Peccato per la mia gara. Mi è caduta la catena e da lì è stata dura tornare nelle prime posizioni. È stato molto bello per Filippo, ha meritato questa prima vittoria “di casa”. E molto importante per la sua carriera, visto che è la prima in Elite mentre è ancora in età da Under 23. Mi ha battuto di misura: ero lì vicino ma allo sprint è stato più forte lui. Posso comunque ritenermi molto contento per il risultato. La regione del Luganese è perfetta per praticare la Mountain Bike sui monti, ma questa gara in città ha portato la competizione vicino alle persone ed è stata davvero una buona idea, eccitante anche per noi atleti».
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