Neanche il fango ferma Hans Becking
In una tappa caratterizzata da pioggia e terreno pesante, il leader della classifica generale di Appenninica è arrivato a braccia alzate sul traguardo posto all’interno della Corte di Giarola (Collecchio), ed è ormai ad un passo dalla vittoria finale della corsa. Secondo posto per Joseph De Poortere e terzo per Lorenzo Samparisi
Collecchio (Parma), 2 Ottobre 2020 - Facce stravolte e ricoperte di fango nel patio della Corte di Giarola. La sesta tappa di Appenninica MTB Parmigiano Reggiano Stage Race, disputata Venerdì 2 Ottobre, ha offerto immagini di fatica ed emozione lungo i 93 km di gara, da Castelnovo ne’ Monti alla Corte di Giarola a Collecchio. Un nubifragio abbattutosi sulla gara, soprattutto nella seconda parte, ha reso il percorso insidiosissimo, costringendo gli atleti a fare i conti con terreno fangoso, profondo e viscoso.
Cambiate le condizioni in gara, non lo spartito: a vincere è stato il leader della classifica generale Hans Becking, che si è confermato il più forte di questa settimana di gara sull’Appennino Emiliano. Al secondo posto, a 5’55” dal corridore del DMT Racing Team, si è piazzato il francese Joseph De Poortere (Velo Club Reanois), con Lorenzo Samparisi (KTM Alchemist Dama) terzo a 6’21”. Ad aver sofferto il fango, invece, è stato il campione europeo Tiago Ferreira (DMT Racing Team), che ha chiuso ottavo a 19’20”.
Dopo i primi chilometri il copione sembra essere quello dei giorni passati, con Becking e Ferreira a condurre le danze e tutti gli avversari ad inseguire. Con il peggioramento del terreno, però, anche la loro azione ha perso di efficacia, con Samparisi, De Poortere, Rob Van der Werf (Twe Het Snelle Viat) e Federico Mandelli (Piraz Coaching) capaci di ritrovarne le ruote.
Appena prima di entrare nella vallata del Fiume Taro, però, un tratto di circa 1500 metri con fango particolarmente denso ha messo i rider in difficoltà: Becking ha sfoderato doti da ciclocrossista per domarlo e fare la differenza sugli avversari, lanciandosi verso il terzo successo di tappa, mentre dietro Ferreira si piantava e perdeva contatto. Dopo il capoclassifica, la Corte di Giarola ha accolto le maschere di fango De Poortere, Samparisi, Van der Werf e Mandelli, con Ferreira scivolato addirittura più indietro fino all’ottava posizione.
“Non avevo mai corso con queste condizioni – spiega Becking -. In alcuni tratti di fango non si riusciva proprio ad andare avanti, era troppo profondo e le ruote erano bloccate. Però alla fine mi sono divertito. Tiago invece è rimasto incastrato e ha perso molto tempo, peccato”.
Qualche rimpianto invece per Samparisi, che di inverno il fango lo solca con le biciclette da ciclocross: “Se avessi montato pneumatici di taglia inferiore avrei potuto guadagnare tantissimo tempo e riaprire il discorso per la classifica generale, invece sono rimasto impiantato anch’io e non sono riuscito a seguire Becking. Ho fatto anche qualche chilometro con la bici in spalla, e a questo punto, se le condizioni resteranno queste, domani non sarà proprio una passerella”.
Becking ha ulteriormente consolidato il proprio primato quando manca solo l’ultimo sforzo per sugellare il successo finale: Ferreira è ora a 23’58” dal compagno di squadra e Samparisi a 31’10”.
ESTHER SÜSS, SEI IMBATTIBILE
Meno uno! Esther Süss è ad una sola vittoria dal bottino pieno di tappe in questa edizione di Appenninica. L’ex campionessa del mondo ha vinto anche la sesta tappa, domando, seppur con qualche fatica, il tanto fango presente. Esausta, la svizzera ha anticipato la solita Gaia Ravaioli e l’ex olimpionica Regina Marunde.
“Il fango ha reso questa tappa durissima, non ne avevo mai trovato così tanto in una gara di MTB– ammette Esther – Mi sono dovuta fermare più di una volta per cercare di sbloccare le ruote con qualche ramo. Sicuramente non era il mio ambiente ideale, ma almeno posso dire che in questa Appenninica ho visto veramente di tutto e vinto su vari terreni”.
SABATO 3 OTTOBRE, IL GRAN FINALE CON I BOSCHI DI CARREGA E LA CORTE DI GIAROLA
La tappa conclusiva di Appenninica, Sabato 3 Ottobre, è un breve e divertente percorso ad anello con Collecchio e la Corte di Giarola che, stavolta, ospiteranno partenza e arrivo. In tutto i chilometri saranno 35; I primi dieci sono pianeggianti e veloci su sterrato e poi asfalto, costeggiando il fiume Taro prima di entrare nel parco dei Boschi di Carrega. Qui ci saranno 20 km in cui i biker potranno divertirsi, con un percorso tutto su trail in terra battuta, veloce e tecnico, con un susseguirsi di rapidi cambi di pendenze e direzione. Il tutto sempre con il bellissimo bosco del parco a fare da palcoscenico, con passaggi all’interno delle corti delle antiche ville in cui soggiornava Maria Luigia (duchessa di Parma e moglie di Napoleone).
Usciti dal parco, i restanti chilometri saranno una lunga volata su asfalto e piste ciclabili sino al meritato traguardo finale, che chiuderà la seconda edizione di Appenninica. A seguire ci saranno le premiazioni, alle quali prenderanno parte l’Assessore alla montagna, aree interne e programmazione territoriale della regione Emilia-Romagna Barbara Lori, il Presidente Parco dei Ducati Agostino Maggiali, e i sindaci di tre comuni ospitanti, Maristella Galli per Collecchio, Enrico Bini per Castelnovo ne’ Monti e Stefano Muzzarelli per Fanano. Infine, spazio alla grande cena finale, quando gli atleti potranno finalmente concedersi alle delizie di un territorio che proprio per la gastronomia è da sempre famoso in tutto il mondo. E che, adesso, comincia ad esserlo anche per la Mountain Bike.
Foto: 1) Hans Becking ha conquistato il terzo successo di tappa, ed è ormai ad un passo dalla vittoria finale di Appenninica (Credits: The Outdoor Lab); 2) Il volto stravolto dalla fatica e pieno di fango di Lorenzo Samparisi al traguardo (Credits: The Outdoor Lab); 3) Esther Süss ha conquistato anche la sesta tappa nonostante le difficoltà dovute al fango lungo il percorso (Credits: The Outdoor Lab); 4) Il duo del DMT Racing Team nelle prime fasi di corsa (Credits: The Outdoor Lab); 5) La sesta tappa è stata caratterizzata da pioggia e fango (Credits: The Outdoor Lab).