IL TRICOLORE DI SILVIA FILIBERTI - L'INTERVISTA DOPO IL TRICOLORE
La prima settimana da campionessa italiana.
Lugagnano Val d'Arda, 18 giugno 2016 - Una sensazione gradevole, indubbiamente, ma per Silvia Filiberti, è stata la solita settimana di grande lavoro. Una cosa è certa. I complimenti, per il titolo italiano cross counytry conquistato sabato 11 giugno a Corumayuer, a Silvia, ne sono arrivati davvero tanti.
Silvia Filiberti abita a Fiorenzuola d’Arda (Pc) anche se originaria di Besenzone dove ha mantenuto la residenza.
<< La mia settimana di lavoro, presso lo studio commercialista della Dott.ssa Paola Silvotti - dice Silvia- è stata la solita settimana di grande lavoro. Per rimanere sul pezzo: pedalare, pedalare, pedalare!>>
Campionessa italiana masterwoman2, l’atleta della Lugagnano off road, non riesce ad allenarsi come vorrebbe
<< Il lavoro che faccio non mi permette di fare tante ore di allenamento, tendenzialmente faccio il martedì e giovedì 2- 2.30 ore in quanto la mia titolare mi ha permesso di fare orario continuato, mentre il mercoledì e venerdì cerco di ritagliarmi 1-1.30 ora pausa pranzo dalle 13.00 alle 14.30 oppure finito le ore d’ufficio alle 19.00, sabato sgambata e domenica gara>>.
Silvia è una grande appassionata, e praticante, dello sport.
<< Lo sport fa parte di me, anche se nella mia famiglia nessuno è sportivo, ma il mio Babbo fin da piccina mi portava con lui per funghi quindi facevo km e km di camminate per i boschi. Ho iniziato con la pallavolo nel Vitt di Cortemaggiore dove ho fatto le scuole medie, poi quando ho cominciato a lavorare a Fiorenzuola, ho smesso di giocare a pallavolo e mi sono avvicinata al nuoto e alla corsa. Sport più individuali ed intensi, ma più adatti al mio carattere da individualista che punta sempre a confrontarsi con gli altri>>.
Ti ricordi la tua prima mtb?
<< Era una Le Run e la usavo quando d’estate andavo a Gambaro di Feriere per girare con i miei amici. Poi non andandoci più era stata accantonata. Fino a quando ho conosciuto il mio ragazzo Andrea Prati circa sei anni fa. Lui andava in bici ed era iscritto nell’Avis di Fiorenzuola. Mi sono iscritta in questa società, ed ho iniziato con questo fantastico gruppo ad uscire in bici. Mi ricordo ancora la prima volta che con la mia le run, Andre mi aveva portato sulla collinetta di Monterosso a San Lorenzo a pochi chilometri da casa mia. Mamma quanta fatica! Ma ho capito che sarebbe diventata la mia prima passione. Poi tre anni fa Ilario Silva Team manager del Lugagnano off road mi ha chiesto se volevo provare con loro e fare delle gare…e così ho fatto>>
Sul calendario di Silvia, in rosso, è cerchiata la data dell’11 giugno.
<< Vestire la maglia tricolore per me era un sogno. Ma avendo conquistato la medaglia di bronzo lo scorso anno a Volpago del Montello, ho iniziato a pensarci. L’infortunio a febbraio, ed i due mesi ferma. Poi ritornare a gareggiare a maggio quando le mie avversarie lo facevano da fine febbraio mi aveva demoralizzata. Ma le persone a me vicine mi hanno comunque incoraggiata a provare. Il percorso di Courmayeur per me era molto stimolante. Prediligo i percorsi nervosi e tecnici e forse è lì che probabilmente ho fatto la differenza con le mie avversarie che comunque sono state come al solito fortissime>>
Ma, forse, Silvia, non si rende conto che lei è la campionessa italiana di cross country.
<< Faccio ancora fatica a capire quello che mi è successo. Ma vestire i colori della tua nazione è un’emozione che non si può spiegare a parole e il tricolore ripaga tutti i miei sforzi>>
In questi casi scattano le dediche
<< Gia! Questa maglia voglio dedicarla in primis a Ilario Silva, senza di lui tutto questo non sarebbe successo; ad Andre Prati e alla società Avis di Fiorenzuola che mi hanno fatto conoscere questo bellissimo sport e mi hanno sempre sostenuta. A tutti mie compagni di squadra e in modo particolare ai miei due cavalieri Francesco Ferrari (campione italiano per due volte ndr ) e Riccardo Delledonne, che mi hanno incoraggiata e aiutata a migliorare con i loro consigli. A Mauro Rocca che mi segue negli allenamenti, ed in ultimo, ma non per questo meno importanti, i miei genitori che durante i due mesi di infortunio mi sono stati tanto vicino e hanno fatto tanti sacrifici per me. Loro, che fin da piccola, mi hanno insegnato cosa vuol dire il sacrificio e la fatica; a non mollare mai quando si desidera qualcosa , e comunque vada, sapere di averci messo tutto se stessi. Saluto tutti i biker e le biker. Evviva la mtb!>>
Lugagnano Off Road - http://www.lugagnanooffroad.it Email lugnagnanooffroad@gmail.com
a cura di GIOVANNI TEDALDI