Luca Mazzone e Carlo Calcagni: la Puglia sul gradino più alto del podio in Coppa del Mondo di Paraciclismo a Maniago
A Maniago, netta supremazia del Ciclismo Paralimpico italiano: 19 medaglie il bottino complessivo, con 11 ori 4 argenti e 4 bronzi, oltre ad una serie molto positiva di piazzamenti che significano punteggi validi per le qualificazioni olimpiche per Rio de Janeiro 2016.
La novità di rilievo è quella di Carlo Calcagni che molto presto vestirà la maglia azzurra mentre è già più di una conferma e una garanzia del settore rappresentato dall’iridato in carica Luca Mazzone.
Prima esperienza in Coppa del Mondo 2015 di Ciclismo Paralimpico per Calcagni, ex colonnello dell'esercito in congedo, che ha sbaragliato tutti nel Triciclo (MT2) sia nella cronometrata sia nella gara in linea.
L'atleta, originario di Guagnano (Le) e con alle spalle una florida carriera di ciclismo agonistico, ha debuttato ufficialmente sulla scena sportiva paralimpica gareggiando nella squadra del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa: “ Voglio essere d'esempio e spero che questi successi convincano chi si è chiuso nella sofferenza ad uscire di casa a riprendere a vivere con lo sport. La vita è sempre degna di essere vissuta e lo sport dà possibilità incredibili per migliorare il proprio quotidiano e superare le avversità “.
Altro oro da incorniciare quello di Mazzone, bronzo nella crono e padrone assoluto (staccato nel giro finale il tedesco Frankhauser) della categoria MH2. Nella ultima e spettacolare staffetta del Team Relay, i “Tre Tenori” (Podestà, Mazzone e Zanardi) non hanno tradito le attese e sono stati trascinati da un gran tifo hanno dominato USA e Francia.
“ Bella sensazione vestire la maglia di Coppa del Mondo – è stato il commento di Luca Mazzone - con indosso quella iridata con qualche scena di gelosia da parte della maglia iridata. Con Zanardi e Podestà ci siamo divertiti insieme vincendo anche la staffetta. A Maniago è stata una festa di sport e siamo stati accolti alla grande”.
La Puglia farà parlare di sé con Mazzone, Calcagni e anche Anna Grazia Turco in campo femminile: titoli, podi e medaglie sono pronti ad aprire un nuovo fronte come occasione di rilancio di tutto lo sport paralimpico in terra di Puglia.
www.federciclismopuglia.it
​Fonte Web: esercito.difesa.it/
Brillante esordio del Colonnello Carlo Calcagni dell'Esercito Italiano nella Coppa del Mondo di ciclismo Paralimpico: due medaglie d'oro nelle due giornate di gare a Maniago (PN), il 5 e 6 giugno scorsi.
Il Colonnello Calcagni, Ufficiale del ruolo d'onore dell'AVES, in servizio presso la Scuola di Cavalleria di Lecce, si è imposto nettamente sugli avversari della classe paralimpica T2 (Triciclo) nelle prove a cronometro e in linea, con più di 41 secondi di vantaggio nella 12,8 km a cronometro e con uno scatto prepotente negli ultimi 300 metri dei 30 km in linea, che gli sono valsi un vantaggio di 7 secondi.
Il Colonnello Calcagni si ripropone, pertanto, come ciclista di caratura mondiale.
La passione, volontà e perizia espresse durante il servizio quale pilota di elicotteri dell'Esercito, in Italia e in Teatro Operativo, e che lo hanno portato a vincere 300 gare, tra il 1996 e il 2002, tra cui 6 campionati italiani militari di ciclismo, 3 interforze e 3 dell'Esercito Italiano, e 2 titoli mondiali nel ciclismo amatoriale, sono un esempio concreto di grande forza di carattere e di spirito di sacrificio, valori in cui i militari non si limitano a credere ma che praticano quotidianamente.
L'esordio del Colonnello Calcagni nel ciclismo paralimpico si inquadra nell'attività del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, costituito lo scorso anno a dicembre, sulla base di un protocollo d'intesa con cui lo Stato Maggiore della Difesa e il Comitato Italiano Paralimpico (CIP) promuovono ogni utile azione per favorire la pratica dell'attività fisica dei militari con disabilità.​
|
Maniago (PN) (6/6) - La notizia è che Zanardi non ha vinto perché ultimamente è una cosa che succede di rado. Il bolognese comunque ha conquistato l’argento nella MH5 dietro a Tim De Vries, ieri secondo nella crono. Alex ha condotto assieme ad altri 5 atleti arrivando all’ultima curva, dove una lieve esitazione ha permesso all’olandese di partire lungo e non consentire la rimonta completa. Pochi metri lo dividevano, all’arrivo, dal primo gradino del podio.
Carlo Calcagni, invece, ha bissato l’oro di ieri con uno scatto prepotente negli ultimi 300 metri che gli hanno fruttato un vantaggio finale di 7 secondi sul tedesco Durst. In questa stessa gara (MT2), sfortunatissimo Giorgio Farroni, che aveva seguito fino al penultimo giro i due battistrada ed è stato fermato da un assurdo regolamento. Il marchigiano, urtato dal colombiano Ayala, ha perso la barra posteriore protettiva del suo triciclo ed è stato fermato dalla giuria. Un podio sfumato per una decisione a dir poco discutibile. Sempre in questa gara, rilevante il piazzamento di Livio Raggino, sesto a 53" da Calcagni.
Grandissima impresa di Francesca Porcellato nella WH3. La campionessa veneta, ieri seconda nella crono, è stata protagonista di una splendida volata sulla polacca Kaluza che le è valso il primo oro nel Ciclismo Paralimpico. Nella stessa gara settimo ed ottavo posto, rispettivamente, per Claudia Schuler e Francesca Fenocchio.
Altro oro da incorniciare quello del Campione del Mondo Luca Mazzone (nella foto), ieri bronzo nella crono e oggi padrone assoluto (staccato nel giro finale il tedesco Frankhauser) della cat MH2.
Nella MH3 corsa sfortunata per Vittorio Podestà e Paolo Cecchetto, che dopo essere stati protagonisti per tutta la gara hanno avuto, a pochi metri dal traguardo, una collisione con altri corridori e hanno visto sfumare un podio e medaglie che apparivano sicure. Fortunatamente lievi escoriazioni per entrambi ma tanto rimpianto per l’occasione persa.
Nella MH1 bel bronzo di Marco Milanesi e nella T1 quarto Daris Tosoni, quinto il Campione d’Italia Fabio Nari.
L’Italia con un bottino complessivo di 13 Medaglie (di cui 6 d’oro) è provvisoriamente al comando del medagliere.
Domani giornata conclusiva con i Tandem e con le categorie ciclistiche più alte.