Mercoledì il saluto a L’Eroico pubblicato il 14/08/2017
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Mercoledì il saluto a L’Eroico
 
Gaiole in Chianti (SI), 14 agosto 2017 - Svegliarsi il giorno dopo senza Luciano Berruti è scoprirsi certamente un po’ più poveri. Mancherà a tanti di noi quell’omino dai baffi a manubrio che tutti chiamavano L’Eroico per via del suo aspetto ma soprattutto per ciò che Luciano rappresentava per il mondo; l’icona di un ciclismo fondato sul sacrificio, sulla fatica e sul sudore. A migliaia ogni anno non vedevano l’ora che arrivasse la prima domenica d’ottobre per incontrarlo a Gaiole In Chianti che lo aveva nominato cittadino onorario; Luciano veniva da Cosseria, in provincia di Savona, ma sembrava fosse da sempre nel Chianti a pedalare lungo le strade bianche che gli ricordavano il ciclismo d’un tempo e la sua gioventù. 
Luciano Berruti era un uomo sempre in fuga; dalla banalità e dal conformismo, dalla modernità e dalla superficialità che rimproverava spesso ai giovani d’oggi. Lui, che non sapeva cosa fossero i social, era l’uomo a pedali più fotografato, postato e amato al mondo perché quel suo aspetto così antico, ma mai vecchio, lo avvicinavano molto alla gente che amava sentire le storie che raccontava. Storie di vita e di sport. Storie di gioia e sofferenza. Spesso di speranza di un futuro migliore, fondato sui valori più importanti della vita. 
I suoi racconti iniziavano sempre dai suoi ferri; quelle biciclette senza tempo che in mano a lui prendevano vita e raccontavano di mestieri ed imprese, gioie e dolori. Di speranze mai sopite. E raccontava sorridendo, con gioia e serenità. Il suo cuore era generoso ed altruista. Luciano non si negava. Era fatto così; in bicicletta, nel suo museo e a casa. Luciano raccontava molto della sua famiglia, dei luoghi nei quali era cresciuto, del mondo che all’improvviso aveva scoperto grazie alla bicicletta. Con lui la vita e il ciclismo prendevano la forma di un sogno. Luciano era e rimane una piccola leggenda umana che il popolo de L’Eroica saluterà mercoledì 16 agosto, alle ore  10.30 a Cosseria (SV).
Ciao Luciano!
 
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On Wednesday, the final farewell to "L'Eroico"
 
Waking up the day after without Luciano Berruti, the world is certainly a poorer place. We will all miss the little man with the handlebar moustache that everyone called "L'Eroico" partly because of his appearance but mostly for what he represented; he was the icon of the kind of cycling that is founded on sacrifice, fatigue and sweat. Every year thousands of people looked forward to the first Sunday of October so that they would meet him in Gaiole In Chianti, of which he was an honorary citizen. Luciano came from Cosseria, in the province of Savona, but it was as if he had always been in the Chianti region, cycling along the white roads that reminded him of the cycling of yore and of his own youth.
Luciano Berruti was always breaking away; from banality and conformism, from modernity and superficiality, with which he often reproached the youth of today. He, who didn't know anything about social media, was the most photographed, most posted and best loved cycling man in the world because of his appearance which was retro but never old. People flocked to his side because they loved to hear the stories he told, stories of life and sport, of joy and suffering. He was often hopeful for a better future, based on life's most important values.
His stories always started with his steel; the timeless bicycles that were reborn in his hands, ready to tell stories of trades and deeds, happiness and pain, and of a hope that never died. His stories were told with a smile that was joyful and serene. His heart was generous and altruistic. Luciano never said no. That was his way; on his bike, in his museum and at home. Luciano was always talking about his family, about the place where he grew up, about the world that he had discovered thanks to his bicycle. With him, life and cycling became like a dream. Luciano was, and always will be, a little human legend that the L’Eroica community will salute on Wednesday 16 August, at 10.30 in Cosseria (Savona).
Ciao Luciano!
 
 

 


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