L’impresa tanto agognata da Mirco Maestri, cercata e voluta con ben 750 km di fuga dall’inizio del Giro d’Italia, si è quasi compiuta. Nella 18ma tappa, da Valdaora a Santa Maria di Sala (222 km), il reggiano è stato protagonista insieme a Cima e Denz di una strepitosa fuga, partita dopo 50 km, che ha regalato un finale da batticuore. Il gruppo impegnato nella rincorsa e loro, i tre fuggitivi, a menare a più non posso. Uno sforzo che, per una volta, è stato premiato, ma che ha altresì portato gioia solo in casa Nippo-Fantini. Nonostante la rimonta finale dei velocisti, Cima è riuscito a sprintare per la vittoria mentre Mirco ha dovuto accontentarsi del decimo posto.
“C’è tanto, tanto rammarico, perchè mai mi sono trovato così vicino a conquistare un traguardo così importante” ha affermato Maestri. “Avevo due strade: rischiare di perdere o provare a vincere. Io ho scelto la seconda. Denz era quello che aveva più gamba, lo si vedeva, Cima invece il più veloce. Quando il tedesco è partito non ho esitato a lanciarmi anche io. Il gruppo dietro arrivava forte e un’esitazione sarebbe stata fatale. Sapevo che Cima poteva passarmi, ma ho agito d’istinto. Trovarmi solo in testa a 300 mt dal traguardo è stata un’emozione bellissima. Spero di riprovarla presto”.
Nella volata finale Simion ha chiuso 12°. L’arrivo a ranghi compatti non ha visto nessun cambiamento in classifica generale, con Carapaz sempre in maglia rosa.
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