La Bardiani-CSF è decisa a lasciare il proprio segno sul Giro d’Italia 2019 e, dopo l’impresa sfiorata da Mirco Maestri, ci ha riprovato oggi nel tappone che da Treviso ha portato a San Martino di Castrozza (19ma, 151 km). Protagonisti di giornata per il #GreenTeam sono stati Giovanni Carboni e Manuel Senni, parte di una fuga di 12 elementi partita dopo pochi chilometri dal via. Per Carboni, in realtà, unirsi ai battistrada è stata però un’impresa durata quasi 40 km.
Con il placet del gruppo, la fuga ha preso ampio vantaggio e non è stato difficile immaginare che il vincitore sarebbe emerso dai 12 davanti. Sulla salita finale, Chaves si è dimostrato il più forte, vincendo in solitaria. Carboni ha chiuso al quarto posto a 24” e Senni nono a 1’53”.
“Sono dispiaciuto perchè poteva andare diversamente” ha affermato Carboni. “Ho speso molto nella fase iniziale per agguantare la fuga. Purtroppo chi era davanti, eccetto Senni, non si è dimostrato molto propenso a farmi rientrare. Quello che mi è mancato nel finale è stato sicuramente speso nella rincorsa. L’aspetto positivo è che comunque, al mio primo Giro, la condizione nella terza settimana è ancora buona. La prima parte di Giro è stata entusiasmante, grazie alla maglia bianca. Vestirla è stato un sogno, ma anche una fatica perchè curare la classifica richiede impegno costante ogni giorno. Ho pagato la stanchezza nel weekend alpino, dove speravo in qualcosa di meglio. Nel complesso però sono più che contento di questo Giro”.
Al termine della Corsa Rosa mancano ora due tappe: domani la Feltre-Croce d’Aune , 194 km con 5 GPM e oltre 5.000 mt di dislivello, e la crono finale di Verona (17 km). Carapaz è sempre in maglia rosa con 1’54” su Nibali e 2’16” su Roglic.
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