Nel “suo” Abruzzo, sul Gran Sasso, Giulio Ciccone sfodera una prestazione maiuscola e si gioca il successo nella nona frazione del Giro d’Italia (Pesco Sannita-Campo Imperatore, 225 km). Il talento della Bardiani-CSF è stato protagonista nelle fasi decisive della corsa, con tre attacchi negli ultimi tre chilometri. I big di classifica non glia hanno concesso però libertà d’azione, rintuzzando ogni tentativo fino al forcing finale che ha premiato la maglia rosa Yates (Mitchelton-Scott) davanti a Pinot (Groupama-FDJ) e al compagno Chaves. Ciccone ha comunque chiuso nella top ten, al decimo posto a 24” dal vincitore.
Dichiarazioni Giulio Ciccone
“Quegli attacchi nel finale erano la dimostrazione di quanto credessi nella vittoria finale. Quella di oggi era una tappa speciale per me. Eravamo sulle mie strade, mi sono sentito come a casa con un pubblico caldissimo che mi ha incitato e sostenuto. Dovevo e volevo provarci, a tutti i costi. Non sono riuscito a vincere, ma sono contento di aver dato tutto”.
“E’ stata una tappa durissima, corsa ad un’andatura forte. Nel finale speravo che i big si guardassero di più tra loro, che mi lasciassero andare visto che non ero un insidia per la classifica. Per questo ho provato a più riprese. Ricevere regali in una delle tappe più belle di questo Giro, a 3 km dell’arrivo, è però chiedere troppo. So di stare bene e guardo alle altre occasioni che potrò trovare da qui a Roma con fiducia. Il terreno per provarci c’è”
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