Bergamo, 30 Novembre 2017 - Felice Gimondi la tripla corona la festeggiò nel 1968 quando, dopo il Tour de France e il Giro d’Italia (che avrebbe rivinto altre due volte), appose il suo sigillo anche sulla Vuelta a Espana, Un’impresa che verrà celebrata nella 22sima edizione della GF Gimondi Bianchi il 6 maggio 2018 e che ha permesso a Gimondi di entrare nel ristretto novero dei campioni capaci di vincere i tre grandi giri con Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Alberto Contador e, ultimo in ordine cronologico, Vincenzo Nibali. A tre anni dall’impresa di quest’ultimo, un altro pretendente è pronto ad avanzare la propria candidatura per il “club” della tripla corona: Christopher Froome, re del Tour per quattro volte, l’ultima delle quali – nel 2017 – abbinata al successo assoluto nella Vuelta.
“La presenza di Froome alla Corsa Rosa era indispensabile – dice Gimondi – perché non può pensare di aver vinto la Vuelta e più volte il Tour de France e non provare a vincere il Giro d’Italia. Sono convinto che abbia tutte le qualità sia per vincere il Giro, sia per centrare la prestigiosa doppietta con il Tour de France nello stesso anno. Così scriverebbe definitivamente il suo nome fra i campionissimi”. Già, la doppietta, il grande rammarico di Gimondi: “Direi il più grosso della mia carriera. Nel Tour del ’67 avevo buone chance di riuscirci – racconta Felice - arrivai in Francia in gran forma ma mi fregò la dissenteria. Eravamo sui Pirenei, ero senza acqua da trenta chilometri quando su una pista in terra battuta, mi avvicinai al camioncino che seguiva il Tour e presi una bottiglietta d’acqua fredda, che scolai tutta d’un fiato”. Già primo nella tappa di Briançon, Gimondi avrebbe poi vinto anche sul Puy-de-Dôme, ma gli fu impossibile tornare a lottare per il successo finale.
Il primo posto assoluto sarà l’obiettivo di Froome al Giro. “Uno come lui può ambire a vestire la maglia rosa dopo l’ultima tappa. In salita è difficile staccarlo, perché ha grandi doti e una squadra fortissima. E a cronometro può tenere bene rispetto ai grandi specialisti come Dumoulin. Poi ci saranno altri grandi corridori, a partire da Aru, che mi guardo bene dal dare per battuti in partenza” conclude Gimondi.