LA CRONACA DELLE GARE
UOMINI OPEN – Con l’anomala assenza della maglia rosa Ceolin, iscritto ma non partente, l’approccio della gara regina è stato sin da subito sconvolto, potendo ben quattro atleti rientrare prepotentemente in corsa per il simbolo del primato. Alle fasi iniziali che hanno visto il plotone di testa raggiungere fino alle 9 unità, è seguita una seconda parte in cui assoluti protagonisti sono stati Antonio Folcarelli (Folcarelli Racing Team), Luca Paletti (CSF GreenProject Bardiani Faizanè), Tommaso Cafueri (DP 66) e Marco Pavan (Cingolani). Dal 4° all’8° giro si sono succeduti attacchi e contrattacchi di Folcarelli, Paletti e Cafueri, ai quali ha tempestivamente risposto, pur non brillantissimo, il piemontese Pavan. Che infatti ha perso le ruote del terzetto durante la penultima tornata, grazie a una serie di affondi sferrati prima da Paletti e poi da Folcarelli. Nessuna delle scaramucce ha però sortito l’effetto sperato, se non quello di tenere altissima l’attenzione e il tifo del pubblico nella tempesta di polvere del CorridoMnia Shopping Park.
È servito quindi lo sprint sul rettilineo finale per stabilire l’ordine d’arrivo: Folcarelli, che imposta per primo l’ultima curva, con imperiosi colpi di pedale fa sua tappa e magia rosa, mentre alle sue spalle un ottimo Luca Paletti (che ha alternato il ciclocross con gli impegni della Bardiani) consolida il primato della maglia bianca, precedendo la rivelazione di giornata, Cafueri. Quarto, comunque tra gli applausi, Pavan.
DONNE OPEN – Che il guanto di sfida fosse stato lanciato lo si era capito già dalla prima gara di stagione e, ancor più, dopo la tappa di Osoppo. Le donne open si sono quindi scese in campo a Corridonia decise a lottare sino all’ultimo metro con l’obiettivo dichiarato di conquistare/difendere la maglia bianca e la maglia rosa. Complice il percorso particolarmente propenso a un’interpretazione “stradistica”, i 45 minuti di corsa sono stati molto tattici e interessanti per il pubblico – sicuramente molto meno gradevoli per le protagoniste. Così sin dalle prime battute si è creato in testa un drappello composto da Zontone, Borello, Bramati, Papo e Gariboldi. Dopo una lunga serie di scaramucce si è creata la stessa situazione vista a Osoppo per il podio, ma questa volta a parti invertite e per la vittoria. La superiorità numerica è stata questa volta ad appannaggio della DP 66, che con Carlotta Borello e Alice Papo hanno dato filo da torcere alla maglia rosa Lucia Bramati (Ale Cycling Team)i, una volta che il drappello era riuscito a prendere le distanze da Zontone (poi 4^), Gariboldi (poi 5^). Tutti i tentativi di allungo sono stati respinti con tenacia dalla maglia rosa, sino a quando, sul rettilineo finale, lo sprint imperioso della DP 66 ha portato alla vittoria Carlotta Borello e al secondo posto di Alice Papo, la quale, col suo piazzamento, ha permesso alla sua compagna di guadagnare ounti importanti in classifica generale sulla Bramati, terza all’arrivo. La classifica generale è ora molto stretta: Guida Bramati con 3 soli punti di vantaggio su Borello. La sfida continua e sarà sicuramente entusiasmante.
«Sono contentissima, dopo le prime tappe in cui ero sempre lì a giocarmela e mi mancava qualcosa per cercare di spuntarla – ha spiegato a caldo la Borello - oggi, grazie ad Alice Papo sono riuscita a fare un ottimo lavoro di squadra e spero che anche Luisa, la nostra DS, sia contenta della nostra prestazione, perché crede molto nello spirito di squadra e cerchiamo di ripagarla al massimo. La prima vittoria del 2023 è a tutta per la DP 66, la mia famiglia e mio nonno, che è tre anni che è mancato e mi guarda sempre da lassù».
Sorpresa tra le junior che lottavano per la maglia bianca di miglior giovane: ci si attendeva la pur ottima Greta Pighi e si è trovata la sua compagna di squadra all’Ale Cycling Team, Giada Martinoli, autrice di una gara sopra le righe con annessa rimonta, che le è valso un piazzamento importante e la maglia bianca. La faccenda resta però tutta in casa, considerato che il ritardo della Pighi è di soli 2 punti. Anche in questo caso, la sfida continua.
Un po’ stupita anche di sé stessa la varesina Martinoli: «Non sono partita per niente bene, al primo giro sono caduta con qualche danno alla bici, poi grazie al tifo di mio papà e dei miei compagni ho ritrovato fiducia e ci ho provato. Sono felice di avercela fatta. Di solito punto tutto sulla stagione estiva, lo scorso anno ho assaggiato il cross, ma quest’anno ci riprovo con più convinzione. Un grande abbraccio alla mia squadra, ai miei compagni e ai miei genitori».
JUNIORES – Le primissime fasi di corsa, con la maglia rosa di Stefano Viezzileggermente attardato in partenza e in difficoltà nel corso del primo giro, hanno fatto per un po’ ipotizzare una cronaca diversa da quella delle precedenti domeniche. E invece il friulano della DP 66 ha messo la quarta e, dopo essersi riportato sul gruppo di testa, ha subito messo le cose in chiaro. Un paio di giri in testa, mantenendo un vantaggio minimo di 4” su un folto gruppo composto da Bonafini, De Longhi, Serangeli, Fantini, Fabbri e Dalessandro, per poi involarsi verso il successo di tappa a passo sempre più marcato. Sul traguardo ha potuto infatti salutare il pubblico, forte di 17” di vantaggio, godendosi la maglia rosa. Alle sue spalle il gruppo si è spezzato, così per la volata che è valsa il podio si sono presentati, nell’ordine, Serangeli e De Longhi. A poche ruote di distanza Fantini, Dalessandro e Bonafini.
Per Stefano Viezzi, che timbra così il 3/3: «La fatica c’è, ho avuto un paio di intoppi, specialmente in partenza, ho poi anche dovuto cambiar bici. Son contento, questa maglia è uno dei miei primi obiettivi e spero mi valga la convocazione per il campionato europeo. Non sono mai riuscito a vincere un Giro d’Italia Ciclocross e ci tengo particolarmente quest’anno. Per chi vede da fuori può sembrare un percorso facile, ma non lo è affatto, ci sono molte contropendenze, si rischia molto in curva, bisogna essere lucidi e la sabbia vicino al fiume è insidiosa».
ALLIEVI UOMINI – Straordinaria prestazione di Patrik Pezzo-Rosola (Ale Cycling Team) che, sfortunato ancora una volta come sette giorni orsono a Osoppo, è prima riuscito a contenere i danni meccanici e subito dopo a dar vita a una rimonta superlativa, ritornando sul gruppo di testa che già cominciava a prendere le misure per un arrivo allo sprint. Il traguardo di Corridonia gli sorride, anche se la vittoria non gli vale la maglia rosa, che resta saldamente sulle spalle di Filippo Grigolini (Jam’s Bike Team Buja) e Gregorio Acquaviva (DP 66).
Tra i primo anno si rivede un copione noto: gemelli Cingolani vs il pugliese Francesco dell’Olio. Questa volta il panino non riesce e il bottino pieno è per i marchigiani, che sulla gara di casa conquistano un uno-due, con la maglia bianca Tommaso Cingolani che precede di qualche centimetro il fratello Filippo, entrambi a braccia al cielo. A pochi secondi un ottimo e indomito Francesco Dell’Olio (Fusion Bike).
DONNE ALLIEVE – Lampo tricolore e urlo di gioia sul traguardo di Corridonia: Giorgia Pellizotti (SS Sanfiorese), la figlia d’arte di papà Franco, transita a braccia al cielo sotto il traguardo, sprintando ai danni di un’ottima Nicole Azzetti(Zanolini-Q36.5 Südtirol), che in virtù del piazzamento resta sicura in maglia rosa. Il duo Pellizotti-Azzetti si è sfidato per tutta la durata della corsa, con la Azzetti molto brava a riportarsi sulle ruote della Pellizotti quando sembrava che avesse ingranato il giusto passo per la fuga. Terza sotto lo striscione di arrivo la sorpresa Jolanda Sambi (Ale Cycling Team), autrice di un inizio di stagione in netta crescita, per la prima volta sul podio al GIC.
Per Giorgia Pellizotti: «All’inizio del GIC sentivo un po’ la pressione di questa maglia tricolore, oggi ho provato a dare tutto e alla fine è andata benissimo. A prima vista il percorso non sembrava adattissimo alle mie caratteristiche, era molto scorrevole e mi son detta di fare attenzione ai rilanci e stare a ruota quanto possibile. Nicole è stata un’ottima avversaria, le ulte curve ho cercato in tutti i modi di precederla. Dedico questa vittoria al nostro nuovo accompagnatore Denis, a mia sorella».
ESORDIENTI UOMINI – Bella la sfida tra il pugliese Marco Sicuro (Tugliese Salentino), alla prima comparsa stagionale al GIC e il lombardo Riccardo Longo(Team Serio), anch’egli alla prima timbratura. Longo, apprezzato stradina nella stagione estiva, ha raggiunto verso le battute finali di gara il pugliese, autore di una bella prestazione in larga parte in solitaria. L’approccio da stradista è valso a Longo una vittoria di spessore allo sprint, su un avversario che merita l’onore delle armi
«Son contento che sta per arrivare il freddo e fango – spiega Longo - è più divertente e si soffre meno per il caldo. Ci siamo allenati molto bene con la squadra, lo scorso anno ho mancato il campionato italiano e lo metterò nel mirino. La vittoria di oggi è a tutta la squadra e alla mia famiglia». Completa il podio la maglia sempre più rosa Alessio Borile (Grava Bike Team).
DONNE ESORDIENTI – L’arrivo delle Donne Esordienti aride alla campionessa su strada Matilde Carretta (GS Mosole), che dopo due piazzamenti a podio precede in solitaria la maglia rosa Alice Viezzi (Bandiziol Cycling Team) e Rebecca Anzisi (Jam’s Bike Team Buja). «Oggi non avevo un obiettivo preciso, a parte vincere! – confida divertita Carretta - Il percorso era perfetto per me, da stradista questi rettilinei polverosi sono ottimi. Una volta interpretato il tracciato ho mantenuto la giusta andatura per far lievitare il distacco».
MASTER – Giornata numerosa per i cicloamatori, che hanno – piacevolmente – “costretto” il Comitato di Tappa a sdoppiare le partenze. Prima sono partiti i fascia 2, 3 e le donne master, in una gara dominata dal primo all’ultimo metro dall’habitué Massimo Folcarelli (Folcarelli Racing Team), che consolida così il primato rosa a punteggio pieno. A resistere al laziale, nelle prime fasi di gara, soltanto Alessandro Diletti e Donato Capitaneo! Felice e riconoscente la maglia rosa al traguardo, che dedica i primi pensieri alla famiglia Scotti: «Faccio i complimenti a Fausto e l'organizzazione, questa è una grande famiglia che ci dà un'opportunità irrinunciabile ogni domenica. Non è mai facile vincere, bisogna sempre reinventarsi!».
Bella sfida in fascia 3, invece, tra il valdostano Corrado Cottin e Luigi Maurizio Carrer, dalla Puglia. I due se le sono date di santa ragione per tutta la corsa, facendo il vuoto sugli inseguitori. Dopo una fase di studio e un primo allungo di Cottin è stato il pugliese Carrer ad allungare, giungendo a braccia al cielo sotto lo striscione di arrivo. Per entrambi si tratta di un ritorno: Carrer torna a vincere una gara al Giro d’Italia Ciclocross dopo qualche gara di assenza, mentre Cottin si riprende la maglia rosa, che aveva ceduto a Osoppo. Terzo un altro pugliese, Biagio Palmisano da Fasano.
Particolarmente soddisfatto Luigi Maurizio Carrer: «Sono abituato a partire in testa sin da subito per evitare problemi sulle curve, ho tirato dritto subito ma Corrado Cottin è riuscito a stare a ruota. Ho provato a saggiare le sue forze e ho capito che per avere la meglio avrei dovuto staccarlo sul rettilineo opposto all’arrivo. Ho tentato l’allungo al penultimo giro e la vittoria mi ha ricompensato degli sforzi. Il percorso mi è piaciuto tantissimo, è di quelli adatti a me! Ringrazio la famiglia Sotti che ci fa stare uniti, ci fa sentire tutti insieme e questo è fantastico».
Tra le donne successo davvero speciale per Mary Guerrini, che sul traguardo marchigiano dedica la vittoria a una persona del cuore: «Questa è per mia nonna Teresa che ieri ci ha lasciato. Son partita sin dall'inizio con l'idea di dedicargliela, quindi lo stimolo era alto, ho preso il via subito veloce e sono andata dritta sino alla fine».
In Fascia 1 a trionfare, in volata, è Antonio Macculi (Team Cingolani), che precede la maglia rosa Marco del Missier (Bandiziol Cycling Team), riportando con questa vittoria l’ago della bilancia in perfetto equilibrio. Nuovo ex-aequo e maglia che passa al marchigiano in virtù ella regola del miglior piazzamento nell’ultima tappa: «Una gara molto veloce, purtroppo ho fatto tre piccoli errori grazie ai quali ho assaggiato il terreno, che è davvero duro e polveroso. è stata una bella lotta in tre, sino alla fine. Ci sono ancora tre tappe, io e Marco ce la giocheremo ogni gara sino alla fine, ma la nostra rivalità è molto bella, al di fuori del terreno di gara siamo amici e in competizione ci rispettiamo moltissimo». Completa il podio Rino Gasparrini (Diamond Team).
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