Arco (TN), 21 Aprile 2016 - Buongiorno dalla terza tappa del 40° Giro del Trentino Melinda, la Sillian - Mezzolombardo di 204,6chilometri. Partenza dal pittoresco borgo austriaco di Sillian per un giornata ricca di contenuti. Dopo il colpo di Mikel Landa sul traguardo di Anras si attende la risposta di Vicenzo Nibali, in una giornata all’insegna della salita con l’atteso Gpm di Fai della Paganella. Ma c’è spazio per attaccare anche nella velocissima discesa verso l’epilogo di Mezzolombardo.
L’AUSTRIA SALUTA IL #GdTM
È ancora in Austria la partenza della terza frazione che prevede un itinerario che, in buona parte, ripercorre, ovviamente in direzione opposta, il tracciato della seconda tappa.
È nella caratteristica e piacevole cornice di Sillian che la carovana della corsa si ritrova. Già nel passato la bella cittadina del Tirolo Orientale, località principale del territorio conosciuto come “Oberland dell’Osttirol”, ha ospitato frazioni del Giro del Trentino (l’ultima nel 2013 con la Sillian-Vetriolo Terme / Valle dei Mocheni) e, proprio dieci anni fa, era il 2006, da Sillian è partita pure una tappa del Giro d’Italia. Era la 18ª frazione, con traguardo a Gemona del Friuli. Sillian presenta numerose attività commerciali, di servizi e artigianato. Per lo sci e il turismo offre sette impianti di risalita con quarantacinque chilometri di piste. Vanta un “record”: statisticamente è la località che solitamente propone il maggior numero di ore di sole di tutta l’Austria.
Il gruppo percorrerà il tratto nel territorio austriaco in sfilata, una sorta di gran parata, con il via effettivo che avverrà subito dopo il confine, in territorio italiano, in località Versciaco, nel comune di San Candido, sotto il monte Elmo al quale è collegata da una cabinovia che conduce alle piste e ai campi di sci.
La tappa, al contrario di quella del giorno prima, presenta un andamento generale in leggera discesa per la Val Pusteria che si propone con i suoi caratteristici paesi. Dobbiaco, Brunico, Rio Pusteria, Bressanone, Chiusa, Prato all’Isarco riaccompagnano la frazione odierna fino a metà percorso circa, riproponendo paesaggi e atmosfere sempre affascinanti.
Dopo Cardano il tracciato della corsa lascia la strada statale del Brennero e s’indirizza verso la Val d’Ega, iniziando la salita che porta verso il GPM di Nova Ponente, a quota m. 1357. È una località che sorge su un soleggiato altopiano compreso fra notissime, e bellissime, cime dolomitiche quali il Latemar, il Catinaccio, il massiccio dello Sciliar, alla confluenza dei due rami Val d’Ega. Offre, in profusione, diversificate possibilità d’attività con escursioni, scalate, sci alpino e di fondo, con estensione per ogni pratica su neve o ghiaccio, specialità gastronomiche e altro ancora. Nella zona della frazione di Monte San Pietro sorge il seicentesco Santuario della Madonna di Pietralba con annesso convento, un luogo di grande suggestione e meta di continuo flusso di visite. Si passa per Aldino con il suo caratteristico canyon, quindi si scende decisamente verso Montagna con il Castel d’Enna che sovrasta l’abitato con belle chiese fino giungere quindi nel fondovalle dell’Adige, a Egna e nella sua frazione di San Floriano. Si prosegue, in pianura, per Cortina sulla Strada del Vino, Salorno e quindi, entrati in provincia di Trento, superata la “stretta di Salorno” (definita il confine fra germanofoni e italofoni nella regione), si trova Roverè della Luna, comune che ciclisticamente ricorda Claudio Michelotto, valido professionista dal 1966 al 1973 (indossò pure la maglia rosa per una decina di giorni nel Giro del 1971). Si passa una prima volta per il traguardo di Mezzolombardo e quindi a Mezzocorona, nella Piana Rotaliana dove si staglia la caratteristica e imponente sagoma del gruppo della Paganella. Mezzocorona presenta nel tessuto urbano costruzioni di rilievo che testimoniano del suo passato, come la chiesa di S. Maria Assunta con campanile del 1200. Una funivia conduce velocemente al monte dal quale si gode un magnifico panorama ed è base per interessanti escursioni. È zona di produzione e lavorazione del vino.
L’itinerario prospetta quindi la salita verso Fai della Paganella, GPM a quota m. 1050. Il gruppo della Paganella sovrasta Trento e la Piana Rotaliana con caratteristiche e spettacolari pareti a picco, palestra di rocciatori, e ospita note stazioni turistiche. La salita si caratterizza con una pendenza media attorno al 7,5% (punte dell’11% nella prima parte) e misura quasi 10 chilometri, superando un dislivello di poco superiore ai settecento metri. Riserva e consente scenografiche vedute sulla pianura sottostante. Il comune è una frequentata meta del turismo estivo e invernale. La veloce discesa conduce a Spormaggiore, piacevole centro che si presenta come un balcone sui paesaggi della Val di Non che, all’indomani, sarà il teatro della tappa conclusiva. Dopo la località di Rocchetta, con i resti di una fortificazione, si è di nuovo in pianura, a Mezzolombardo, fra distese di vigneti del famoso e apprezzato vino “Teroldego”, un d.o.c. rosso rubino assai ricercato e che si abbina a carni rosse, arrosti e formaggi. Il centro storico sorge alla base del Monte Fausior, disposto lungo la via principale dove si affacciano austeri e signorili fabbricati del 1600/1700 con eleganti caffè e altri esercizi. Notevoli la chiesa gotica di San Pietro e il vicino cinquecentesco Castello della Torre posti sopra un colle. La cittadina è considerata la “porta” della Val di Non.
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