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Domenica quasi perfetta per Soudal-Lee Cougan |
Stupenda doppietta per Sodal-Lee Cougan con Aleksei Medvedev e Massimo Rosa alla Rampiconero e alla Granfondo Monte San Giorgio. Daniele Mensi e Leonardo Paez con poche opzioni al Mondiale Marathon. |
19 settembre 2022, Montemurlo (PO) - Due corse e due vittorie, un altro colpo doppio per Soudal-Lee Cougan International Team che raggiunge le 24 vittorie stagionali, un risultato di squadra che poteva essere ancora più eclatante. Aleksei Medvedev ha vinto l'edizione numero 20 della Rampiconero, granfondo in mountain bike di 46 km, mentre Massimo Rosa si è aggiudicato la quinta edizione della Granfondo Monte San Giorgio, gara piemontese di 40 chilometri nel parco montano a ridosso della pianura torinese. Poteva essere la domenica da incorniciare, la giornata perfetta per la squadra di Montemurlo, ma le notizie dalla Val di Non Bike hanno raffreddato gli entusiasmi, Tony Longo che inseguiva il suo secondo successo nella granfondo trentina è caduto dopo un'ora di gara alla fine della discesa dal GPM di Malga di Romeno quando era al comando della gara. Una brutta e dolorosa caduta in cui Tony ha rimediato dieci punti di sutura alle braccia e un bel pò di contusioni, fortunatamente gli accertamenti hanno escluso fratture. Aleksei Medvedev ha conquistato la sua decima vittoria stagionale al termine della Rampiconero in cui il campione russo ha nuovamente messo in mostra di essere tornato a pieno regime. All'attacco della salita del Monte Conero Aleksei ha allungato con decisione, ma ha perso tutto il suo vantaggio nella lunga discesa alla spiaggia dei Sassi Neri per un errore di percorso che ha consentito il rientro dell'atleta di casa, Alessio Agostinelli e di Francesco Casagrande. Sugli strappi successivi del Monte Colombo il portacolori di Soudal-Lee Cougan ha preso di nuovo il largo, ma si è ritrovato a ricostruire la corsa per un'altro errore di percorso. Rientrato in terza posizione a oltre un minuto dal battistrada, ha ridotto salita dopo salita il gap da Agostinelli che ha ripreso a 3 chilometri dal traguardo e staccato sullo strappo finale. "Sono contento, quella di oggi è la mia prima vittoria in mountain bike, è stato bello rompere il ghiaccio in casa. La corsa di oggi era difficile per il percorso molto tecnico e duro, mi sono preso subito la responsabilità di gestire la corsa e sulla prima salita lo lasciato pochi spazi agli attacchi, scollinando al primo GPM con una ventina di secondi di vantaggio. Nella seconda metà di gara è servito tanto sangue freddo, in una discesa ho messo le ruote in una pozzanghera con delle rocce e ho pizzicato lo pneumatico davanti, mi sono dovuto fermare a ripararla e ho perso qualche minuto. Sono ripartito in sesta o settima posizione, ci ho messo una quindicina di chilometri a tutta per rientrare sui primi e quando li ho raggiunti ho allungato sulla seconda salita e ho poi gestito la gara fino all'arrivo. Sono molto soddisfatto del mio stato di forma, questa è l'immagine più bella per rappresentare la mia prima vittoria in mountain bike, ora ho la consapevolezza che con la giusta mentalità e grinta posso togliermi altre soddisfazioni” Daniele Mensi e Leonardo Paez hanno rappresentato sabato le loro nazioni al Campionato del Mondo Marathon in Danimarca, guardando indietro ovviamente entrambi speravano in qualcosa di più del 21° e 32° posto, ma se dopo 120 Km e oltre 4 ore di corsa in una gara di mountain bike, i primi 50 corridori tagliano il traguardo racchiusi in 10 minuti, questo mostra chiaramente la densità e anche le caratteristiche del percorso. Nel circuito di 40 chilometri che i 142 corridori da 33 nazioni hanno dovuto completare tre volte le salite lunghe logicamente mancavano, ma anche le caratteristiche del tracciato con i suoi 100 cambi di ritmo al giro non era certo tra i più adatti a Daniele e Leonardo che ne hanno comunque tratto il meglio. La posizione 15 di partenza non era certo male per Leonardo Paez, ma il due volte campione del mondo ha commesso un errore in partenza e nelle prime fasi non è riuscito a recuperare posizioni, il ritmo era estremamente alto e nel primo lungo single trail in salita non si è trovato in una posizione proprio ideale in una gara in cui ogni sbaglio o debolezza veniva punita senza pietà. "Chiudo 32esimo questo mondiale un pò strano, ero ben consapevole che un mondiale con solo 1.500 metri di dislivello in 120 chilometri non era proprio tanto favorevole per le mie caratteristiche. Ho fatto un errore in partenza e in una gara cosi veloce e ovviamente l’ho pagato. Non è andata come speravo ma ho dato tutto quello che potevo e ci ho messo tutto me stesso come sempre" Daniele Mensi è stato il secondo italiano al traguardo, preceduto in 14ª posizione dal Campione Europeo Fabian Rabensteiner, una prestazione solida su un circuito dove era necessaria grande potenza e su cui Daniele ha spremuto ogni energia del suo corpo. "Sono contento della mia prestazione, oggi stavo bene e mi rimane un pò di rammarico perchè sono partito a metà gruppo in una gara in cui era chiaro che la partenza era immensamente importante. Non ho mai perso più di due minuti e all'inizio del terzo giro quando le cose sono diventate più tattiche ho chiuso sul primo gruppo che era di una ventina di corridori. Ai meno 30 quando si è fatta la prima selezione, ho accusato la fatica e quando hanno aperto veramente il gas mi è mancato qualcosa per reggere il passo. Penso sia stato un bel mondiale in un paese la cui altitudine massima è inferiore a 200 metri, è stato un mondiale velocissimo … super tirato e super nervoso e alla fine sono stato il secondo miglior italiano, sono fiducioso che la mia forma sia di nuovo abbastanza buona in vista delle prossime gare" |